Bollette: è ancora stop al mercato libero

Controversa è la situazione relativa al ddl Concorrenza, che di fatto andrebbe a sancire l’ennesima battuta di arresto al processo di liberalizzazione del settore energetico nel nostro paese. Il Governo ha deciso di rinviarlo di un anno, ma gli operatori si stanno ancora una volta interrogando se mai ci sarà una vera liberalizzazione del mercato, o meglio una totale libera concorrenza in merito. Dal Governo sono arrivate parole di rassicurazione, perché i portavoce hanno dichiarato che il passaggio dal mercato tutelato alla libera concorrenza in termini totali non dovrà comportare un aumento dei costi in bolletta per gli italiani, pena la completa decadenza di questo decreto e la chiusura alla liberalizzazione del mercato energetico a data da destinarsi.

Mercato libero: possibili aumenti?

Lo stesso ministero dello sviluppo economico ha sottolineato che la paura principale è una ritorsione sui consumatori, ovvero un aumento generalizzato dei costi energetici per tutte le famiglie italiane. Sicuramente lo slittamento del decreto segna un passo indietro nei confronti del processo di liberalizzazione che viene portato avanti dal governo da ben vent’anni con una serie di decreti che, passo dopo passo, hanno tentato di liberalizzare il mercato e di indurre alla libera concorrenza energetica nel paese. Cautela è la parola maggiormente impiegata dal governo, che chiede tempo per raccogliere tutte le garanzie del caso e confermare totale assenza di rischi per le famiglie italiane dei consumatori.

In termini pratici, la paura del governo si rivolge a un probabile aumento dei prezzi legato alla fine del mercato tutelato. Ad avvallare questa tesi ci ha però pensato anche l’Autorità per l’energia e il gas, che in una recentissima documentazione in merito ha sottolineato che i costi del mercato libero possono attestarsi su valori mediamente più elevati rispetto ai regimi di tutela. Nella pratica, se il mercato tutelato viene tolto e si passa alla totale libera concorrenza, le famiglie italiane sonderebbero di più per i loro consumi energetici e si troverebbero alla fine del mese a pagare bollette più corpose.

Cosa affermano gli addetti ai lavori in merito?

Secondo le imprese impegnate nel settore, una prima fase con prezzi più elevati è prassi. La spiegazione di questo aumento è alquanto interessante, perché quando tutti i consumatori verranno obbligati a lasciare il mercato tutelato, gli operatori sapranno che i clienti arriveranno in ogni caso, quindi non andranno sicuramente ad abbassare i prezzi. A questa prima fase, decisamente sconveniente per i consumatori, seguirà quindi quella di libero mercato, un po’ come è successo con la telefonia. All’inizio i prezzi erano alti, decisamente alti, ma ora le compagnie se la giocano anche sul singolo euro di promozione o di offerta, quindi il mercato dei consumatori italiani potrebbe spendere meno quando partirà la concorrenza vera e propria.

E i consumatori cosa ne pensano?

I dati parlano chiaro: gli italiani non si fidano del mercato libero e scelgono nel 68% il mercato tutelato. Le ragioni sono legate alla scarsa conoscenza di questo settore e questo fatto è legato al fatto che non vi sono ‘bombardamenti’ mediatici degli operatori come accade con la telefonia. Con l’addio al mercato tutelato le cose potrebbero però cambiare e gli italiani potrebbero iniziare a verificare, comparare e quindi scegliere le tariffe migliori sulla base di proposte in continua evoluzione, la prima caratteristica che interessa il mercato di libera concorrenza.

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