Come compilare assegno bancario punto per punto: FAQ e Tutorial 2019

Come compilare un assegno bancario? Hai dubbi e non sai come procedere con la compilazione di questo strumento di pagamento? Benissimo, allora, continua a leggere questo Tutorial e scopri come fare.

Assegno bancario: Che cos’è?

L’assegno bancario è uno strumento di pagamento in grado di sostituire i soldi contanti: è necessario recarsi presso uno sportello bancario per ritirare l’ammontare di denaro indicato sul titolo di credito. Ci sono dei limiti di tempo per procedere con il ritiro: 8 giorni di tempo per l’assegno su piazza e 15 giorni per quelli fuori piazza.

Assegno bancario: come procedere con la compilazione?

Per poter incassare l’assegno, deve essere ben compilato in ogni sua parte. Inoltre, deve essere sottoscritto dal soggetto emittente. In caso di errori o mancanze, l’assegno può essere rifiutato, e c’è da considerare anche che sono previsti dei limiti riguardo gli importi.

Per importi superiori ai 1.000 euro è necessario scrivere la frase “non trasferibile”.

DATA: è importante inserire il giorno e l’anno in cui viene emesso l’assegno. Dalla data riportata sull’assegno inizia a trascorrere il termine utile per poter incassare l’assegno.

IMPORTO: la somma deve essere indicata due volte, una in numeri e l’altra in cifre. Si consiglia di scrivere anche i numeri decimali, sia per l’importo in numeri che in quella in cifre. Bisogna aggiungere anche il simbolo # dopo i decimali, in modo tale che nessuno possa modificare l’importo.

BENEFICIARIO: è il soggetto che deve riscuotere la somma riportata sull’assegno, se si tratta di assegno non trasferibile. Nel caso di assegno trasferibile, esso deve essere firmato anche sul retro per essere girato ad altri.

FIRMA: grazie alla sottoscrizione dell’assegno la banca può emettere il pagamento verso il beneficiario. La firma deve essere uguale a quella depositata in banca.

Assegno bancario: consigli utili

Il beneficiario che deve riscuotere l’importo indicato sul titolo di credito deve prestare massima attenzione alla presenza di questi dati: data dell’emissione, luogo, nome del beneficiario, importo e diverse clausole.

Inoltre, il beneficiario o il soggetto a cui viene girato l’assegno, deve accertarsi che l’assegno non sia rovinato o non riporti segni di abrasioni che facciano presumere ad una eventuale manomissione. Occorre accertarsi che l’assegno non abbia gli angolini tagliati.

Come girare un assegno bancario?

Per girare un assegno, il titolo di credito non deve riportare la dicitura “non trasferibile“; inoltre, è necessario firmare il retro nell’apposito spazio riservato. Nel caso in cui vi sia la scritta “non trasferibile”, allora l’assegno non potrà essere girato a terzi.

Come procedere alla riscossione di un assegno bancario?

L’assegno bancario può essere riscosso solo se presentato alla banca entro un certo lasso di tempo dalla data di emissione. Una volta trascorso, l’assegno non è più protestabile.

Quando non viene pagato un assegno bancario?

L’assegno non viene pagato quando viene compilato in modo errato, è danneggiato ed è privo di provvista.

Quando si emette un assegno, è necessario accertarsi di avere la disponibilità della relativa somma sul conto corrente, altrimenti si va incontro a numerosi problemi (“assegno a vuoto”).

Sia l’assegno senza autorizzazione che quello privo di provvista sono illeciti amministrativi, per cui se vengono emessi si rischia di pagare sanzioni molto alte.

Che cos’è la revoca di sistema?

L’emissione di assegni senza autorizzazione o senza provvista consente agli istituti di credito di non effettuare alcun pagamento a fronte degli assegni presentati per l’incasso.

Inoltre, le banche possono procedere ad un’ulteriore segnalazione alla Centrale di Allarme Interbancaria (CAI).

La revoca di sistema è un nuovo meccanismo sanzionatorio introdotto dal Decreto Legislativo 30.12.1999 n. 507 in caso di mancato pagamento di un assegno bancario per mancanza di autorizzazione o di provvista.

Questo sistema blocca automaticamente l’emissione di assegni per 6 mesi.

Cos’è il pagamento tardivo?

Si parla di pagamento tardivo quando l’accredito viene effettuato entro 60 giorni dalla scadenza del termine utile per presentare l’assegno ai fini di incasso.

Il soggetto emittente deve versare oltre all’importo dovuto anche una penale pari al 10% della somma e gli interessi legali calcolati sull’importo dell’assegno per il lasso di tempo intercorrente fra la data di presentazione dell’assegno e quella del pagamento tardivo.

Che cos’è il protesto?

Si tratta di un atto pubblico con il quale viene accertato in modo formale da parte di un notaio il mancato pagamento di un assegno. Grazie al protesto, il beneficiario può agire per via giudiziaria per riscuotere la somma dovuta.

Si ricorda gli effetti del protesto prevedono la pubblicazione nel Registro informatico dei protesti, curato dai Presidenti delle CCIAA e la comunicazione al Prefetto.

Quali sono le sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole sugli assegni?

Il mancato rispetto delle regole, come la mancata apposizione della clausola “non trasferibile”, comporta l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di tremila euro a un massimo di 50.000 euro.

Si ricorda che tali limiti sono quintuplicati nel caso in cui gli importi siano superiori a 250.000 euro.

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