Fattura elettronica: cos’è, come funziona e chi deve emetterla

Cos’è la fattura elettronica? Come funziona la fattura elettronica? Chi deve adoperare la fattura elettronica?

Sebbene oggi si parli insistentemente di fattura elettronica, in realtà questo strumento fiscale non è cosa nuova. La fattura elettronica, infatti, è stata introdotta con la legge finanziaria 2008, nell’ambito delle linee di azione dell’Unione europea («i2010»). Le quali incentivano gli stati membri dell’Ue a dotarsi di un adeguato quadro normativo, organizzativo e tecnologico, al fine di gestire in forma elettronica l’intero ciclo degli acquisti.

Il tutto, per favorire la trasparenza delle operazioni e la velocizzazione dei pagamenti. E sappiamo quanto in Italia abbiamo bisogno di entrambi. Nel nostro Paese, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione è iniziata nel 2008, col Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta. Anche se occorre dire che tutto è proceduto in maniera lenta e tortuosa. In pieno stile italiano.

Solo a partire dal 6 giugno 2014 è obbligatorio fatturare elettronicamente nei confronti delle pubbliche amministrazioni italiane. Poi dal 2016 è stata inserita la possibilità di emettere fattura elettronica anche tra i privati. Mentre dal primo gennaio 2019 la fattura elettronica diventa obbligatoria. Sebbene non mancano i soggetti esclusi e possibilità di modifiche in corso.

Di seguito vediamo meglio cos’è la fatturazione elettronica, come funziona e chi è obbligato ad emetterla.

Fattura elettronica cos’è

Cos’è la fattura elettronica? Si tratta di un documento elettronico prodotto in formato XML, seguendo gli standard tecnici imposti da Sogei, il cui contenuto deve essere nel tempo immutabile e non alterabile. Si tratta dell’unico tipo di fatturazione che viene accettata dagli enti della Pubblica amministrazione. I quali, a loro volta, per legge devono attenersi ad un Sistema di Interscambio.

Fattura elettronica come funziona

Come funziona la fattura elettronica? La Pubblica Amministrazione soggetta all’obbligo di fatturazione elettronica deve comunicare al proprio fornitore un codice univoco composto da lettere e numeri: il cosiddetto codice ufficio per la fatturazione elettronica.

Tale sequenza alfanumerica deve essere riportata nella fattura elettronica insieme a Partita IVA, indirizzo, data del documento e tutti gli altri dati rilevanti ai fini fiscali.

Una volta compilata, la fattura deve essere firmata digitalmente dal soggetto emittente. Questo garantisce la PA sull’origine di emissione della fattura elettronica.

Una volta firmata, la fattura transita dal Sistema di Interscambio, che per legge è il punto di passaggio obbligato per tutte le fatture emesse verso la PA. Il Sistema di Interscambio ha il ruolo di snodo tra gli attori interessati e ha il compito di verificare che il formato del documento ricevuto sia corretto e che i dati inseriti siano completi.

Fatto ciò, il Sistema di Interscambio provvede a inviarla alla Pubblica Amministrazione destinataria che, solo dopo le necessarie verifiche, può quindi procedere al pagamento del proprio fornitore.

Fattura elettronica chi deve adoperarla

Chi deve adoperare la Fattura elettronica? Le Pubbliche Amministrazioni sono coinvolte in prima fila nella diffusione dei processi di fatturazione elettronica e di pagamento telematico. Il tutto per favorire la trasparenza dei pagamenti e quindi della spesa pubblica, e la velocizzazione degli stessi.

Di conseguenza, la fatturazione elettronica coinvolge pure i fornitori delle Pubbliche Amministrazioni e gli intermediari.

Importante novità, però, è che a partire dal 1° luglio 2016 i fornitori possono ricorrere alla fatturazione elettronica anche nei loro rapporti con i privati, siano essi imprese o professionisti. Quindi, la fattura elettronica riguarda anche il commercio privato e non più solo il rapporto tra PA e privati.

Dal primo gennaio 2019, poi, la fattura elettronica sarà resa completamente obbligatoria. Sebbene, tuttavia, ci siano ancora degli esclusi. Fino a quando non si estenderà l’obbligatorietà a tutti gradualmente entro il primo gennaio 2020.

Saranno diversi poi i soggetti esentati, ossia, coloro che rientrano nel regime forfettario. Inoltre, c’è da tener presente la guerra dei commercialisti, insoddisfatti dalle risposte del governo sui futuri problemi della novità che sta per entrare in vigore. Quindi, non si esclude qualche modifica in corso per accontentarli.

Secondo una stima del Sole 24 Ore, alla fine solo la metà delle partite Iva attualmente operative sarà soggetta all’obbligo della

fatturazione elettronica. Dal prossimo capodanno scatterà l’obbligo di fattura elettronica tra privati che operano in ambito B2B e B2C. Ma esclusi dall’adempimento saranno le partite Iva nel regime dei minimi e nel forfettario, così come i contribuenti che fanno solo scontrini e fatture scali:

per questi ultimi l’obbligo scatterà dal 1° luglio 2019 (solo per i grandi operatori) e dal 1° gennaio 2020 (tutti gli altri).

E ancora, occorre tener presente le esclusioni discusse di recente in Parlamento, che coinvolgono medici e farmacisti per problemi

legati alla privacy. Oltre a queste figure, occorre contare le associazioni sportive dilettantistiche con soglia reddituale a meno di 65 mila euro.

Fattura elettronica, chi è Sogei

Cos’è la Sogei? Acronimo di Società Generale d’Informatica S.p.A., si tratta di un’azienda italiana che opera nel settore dell’ICT. È controllata al 100% dal Ministero dell’economia e delle finanze, del quale è una società in house.

Il suo compito è quello di svolgere servizi di consulenza informatica per la pubblica amministrazione, in particolare per il Ministero dell’economia e delle finanze e per le Agenzie fiscali sulla base di contratti di servizio rinnovabili ogni 2 anni.

Sogei è stata fondata a Roma il 28 maggio 1976 da due soggetti:

  • Italsiel (IRI-Finsiel), con il 95%
  • Calcolo Industriale Scientifico S.p.A., con il 5%

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