Perdere la casa all’asta: quali sono le conseguenze?

Quali sono le conseguenze derivanti dalla perdita di una casa all’asta? Beh, si sa quando si ha un’obbligazione di qualsiasi natura non onorata ad hoc o un finanziamento in corso inadempiuto, il creditore farà di tutto per cercare di aggredire il patrimonio del debitore (casa di proprietà, conti correnti, beni mobili, pensioni, stipendi, etc.).

Con il pignoramento il creditore procederà nei confronti del debitore inadempiente e farà sì che tutti i beni di proprietà, tra cui la casa, vengano messi all’asta e vengano convertiti in denaro liquido.

Ovviamente, il creditore mira sempre prima di ogni cosa a vendere all’incanto l’immobile di proprietà del debitore per realizzare una maggiore liquidità.

Quali sono le conseguenze derivanti dalla perdita della casa all’asta per il debitore insolvente? I debiti verranno estinti o inizia il peggio? Scopriamo tutti i dettagli in questa guida dedicata all’approfondimento delle conseguenze derivanti dalla vendita di un immobile all’asta.

Case all’asta: quali conseguenze negative per il debitore?

A seguito della procedura di pignoramento promossa del creditore si darà seguito alla vendita all’asta della casa del debitore insolvente.

Purtroppo, la vendita all’asta dell’immobile non è così immediata, spesso avviene a seguito di numerosi esperimenti di vendita che non tutti si concludono positivamente.

Tutto questo iter burocratico ha rilevanti conseguenze e ricadute negative sul debitore perché il prezzo d’asta è sempre più basso rispetto a quello di mercato (fair value).

Infatti, la vendita di una casa all’asta comporta sempre un deprezzamento del valore dell’immobile di circa il 25% e, ogni volta, il prezzo scende sempre di più.

A seguito dei continui deprezzamenti e ribassi del prezzo della casa all’asta, alla fine, la somma ricavata dalla vendita all’asta non è più sufficiente a coprire il debito iniziale.

Pertanto, per il debitore iniziano i veri e propri guai. Le sue preoccupazioni sono tutt’altro che finite!

Quindi, siamo chiari una volta per tutte: la perdita di una casa all’asta ad un prezzo che non copre il debito iniziale e non soddisfa per niente le pretese dei creditori, fa sì che il debito non si estingua e continui a perseguitare il debitore.

Inoltre, tra le altre errate convinzioni popolari, si ritiene che l’ipoteca possa preservare dal pignoramento. In effetti, non è così!

Anche laddove all’interno dell’immobile risiedano bimbi piccoli o persone invalide il creditore agirà per vedere soddisfatte le proprie pretese.

Pertanto, le conseguenze per il debitore che subisce un pignoramento di un immobile sono tutt’altro che rassicuranti!

È proprio la normativa vigente che permette a ogni creditore di poter recuperare il proprio credito aggredendo i beni immobiliari dei debitori insolventi.

Si pensi, ad esempio, alla banca che può pignorare la prima casa e venderla all’asta nel caso in cui le rate del mutuo non vengono onorate ad hoc.

Inoltre, fare opposizione al pignoramento è totalmente inutile a meno che non sussistano condizioni tali da opporsi.

Anzi, fare opposizione infondata ha conseguenze ancora più negative per il debitore che dovrà pagare le spese legali della controparte e quelle dei Tribunale per lite temeraria.

Insomma, non ci sono escamotage o trucchetti per evitare le conseguenze negative derivanti dalla perdita di una casa all’asta.

Non si può scappare alle pretese dei creditori che vogliono soddisfarsi sulle somme derivanti dalla vendita dell’immobile all’incanto.

Perché non devi perdere la casa all’asta?

Come abbiamo già messo in evidenza, se una volta venduta all’asta un immobile, le somme non sono sufficienti a soddisfare le pretese del creditore, questi ripartirà all’attacco sui beni del debitore aggredendo conti correnti, auto, beni mobili registrati, stipendio, gioielli, etc.

E, se, non trova nulla, il creditore potrà aggredire il patrimonio di chi aveva prestato le garanzie al momento della sottoscrizione del finanziamento.

Si pensi, ad esempio, al caso di un mutuo acceso con la garanzia dei genitori.

A seguito del mancato pagamento della rata del mutuo da parte del soggetto mutuatario, il mutuante/creditore aggredisce la casa del debitore inadempiente che viene venduta all’asta per tot mila euro, ma se il debito era di ammontare superiore, i garanti o mallevadori (i genitori), che si erano obbligati in sede di sottoscrizione del contratto di mutuo, dovranno onorare l’obbligazione del figlio.

Cosa succede in questo caso? Il mutuante/creditore procede ad aggredire non solo il restante patrimonio del debitore (figlio), ma in virtù della garanzia prestata dai suoi genitori, procederà ad aggredire anche il patrimonio dei garanti (genitori), nel caso in cui il debito non venga estinto, a seguito della vendita della casa all’asta.

Ben si comprende che anche i garanti o i mallevadori che si impegnano ad onorare il debito di un terzo soggetto devono stare molto attenti alle conseguenze derivanti dalla perdita della casa all’asta del soggetto garantito.

Ovviamente, i mallevadori possono sempre esercitare l’azione di rivalsa nei confronti del debitore inadempiente.

Un’altra conseguenza piuttosto negativa derivante dalla perdita della casa all’asta è l’impossibilità di avere accesso al credito.

Il fatto di essere segnalato al CRIF come cattivo pagatore o come soggetto protestato comporta l’impossibilità di vedersi erogato un prestito per acquistare un’auto o per soddisfare realizzare un progetto.

Nei casi migliori, alcuni intermediari creditizi possono concedere ai soggetti come te la possibilità di sottoscrivere un prestito con rilascio di effetti cambiari.

Si tratta di una soluzione creditizia piuttosto onerosa rispetto alla sottoscrizione di un prestito personale “tradizionale”.

E, se hai una busta paga mensile, potresti richiedere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Un’ultima conseguenza derivante dalla perdita della casa all’asta è quella di perdere la buona reputazione con le persone care, con i vicini di casa e con tutti i conoscenti.

Solo ansie, preoccupazioni, paura di rispondere al telefono o di aprire una lettera rendono la situazione invivibile; inoltre, il rischio di essere buttati fuori di casa e perdere il frutto di tanti sacrifici possono vanificare tutti gli sforzi in un attimo.

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