La ritenuta d’acconto è un metodo che può essere utilizzato dai privati per ricevere dei soldi per una prestazione occasionale. Aziende e imprese durante la loro attività lavorativa utilizzano le fatture e la loro partita IVA.
Questo significa che un’impresa che effettua un lavoro o lo commissiona deve utilizzare il meccanismo della fatturazione e dunque pagare l’Imposta sul Valore aggiunto (IVA). Per le aziende l’IVA si compensa nel senso che per pagarla si calcola l’iva versata e quella ricevuta e si effettua il versamento trimestrale di quanto dovuto.
Che cosa accade quando invece si commissiona un lavoro a un privato che non ha la partita IVA? Si calcola l’IVA sul compenso ? In questi casi ci viene in aiuto la ritenuta d’acconto per le prestazioni occasionali.
Come funziona la ritenuta d’acconto ?
La ritenuta d’acconto è un mezzo molto utilizzato per lavori occasionali. Molte persone ormai collaborano per periodi brevissimi di tempo in piccoli progetti oppure ad obiettivi. In questi casi invece di obbligare il lavoratore ad aprire la partita iva si può usare la collaborazione occasionale utilizzando le ritenute.
Il compenso per il lavoro non deve superare i 5.000 euro nel corso di 12 mesi
Bisogna dire che il meccanismo della ritenuta d’acconto deve essere usato solamente per lavori veramente occasionali. Spesso questo meccanismo è abusato dalle aziende o dai privati per non pagare le tasse. Per prestazione occasionale si intende un lavoro che non supera la durata dei 30 giorni nell’arco di un anno e che non è destinato ad un unico committente.
In pratica se si lavora per uno stesso cliente per più di 1 mese l’anno il lavoro non può essere considerato occasionale ma continuativo e dunque è necessario utilizzare le fatture ed aprire la Partita IVA. In alternativa il datore di lavoro deve versare i contributi al lavoratore per forme di lavoro collaborative.
Come si fa una ritenuta d’acconto per prestazione occasionale ?
Il lavoratore può presentare al datore di lavoro la ricevuta per la prestazione occasionale utilizzando il meccanismo della ritenuta.
In molti casi il datore di lavoro è già attrezzato e può fornire al lavoratore un modello precompilato da riempire per saldare la prestazione occasionale. Il lavoratore così riempie i modulo e lo consegna firmato al datore di lavoro o committente.
Nella ricevuta devono essere indicati la data, i dati del lavoratore (importante inserire il proprio codice fiscale), i dati del datore di lavoro (con codice fiscale e partita IVA), l’importo lordo, la ritenuta d’acconto e l netto da ricevere.
Il committente poi pagherà il datore di lavoro con un mezzo tracciabile, ad esempio il bonifico e verserà la ritenuta d’acconto allo stato.
Esempio pratico e Fac simile Ritenuta D’acconto
Supponiamo che il lavoratore Alessandro Bianchi abbia fatto un lavoro occasionale per l’azienda “Impresa” per un totale di 1000 euro lordi.
Al momento del pagamento consegnerà al committente la ricevuta o nota con la ritenuta d’acconto con i seguenti importi :
- Compenso lordo di 1000 €
- Ritenuta d’acconto 20% = 200 Euro
- Importo netto (1000 €) – Ritenuta (200 €) = 800 €
La ritenuta d’acconto di 200 € dovrà essere versata dal datore di lavoro in tasse entro il 16 del mese successivo.
In alternativa puoi scaricare qui il Fac Simile per la ritenuta d’acconto per prestazione occasionale.