Superficie catastale: cos’è e come calcolarla

Cos’è la superficie catastale? Come si calcola la superficie catastale? A cosa serve la superficie catastale?

Almeno una volta nella vita, ma sicuramente più di una volta, può esserci richiesta la superficie catastale della casa in cui viviamo. E, almeno la prima volta, scattano i dubbi su cosa sia, dove reperirla, perché dobbiamo darla.

In questo articolo, rispondiamo a tutte le domande di cui sopra.

In realtà, sebbene l’attuale quadro normativo faccia riferimento ad una disposizione di legge del 1998, il concetto di superficie catastale era già utilizzato nel d.p.r. n. 1142/49. Nel punto nel quale si asseriva che per la valutazione della consistenza catastale delle unità immobiliari destinate ad accogliere botteghe, attività commerciali e simili, si doveva utilizzare come elemento ordinario di riferimento il metro quadrato (art. 49 d.p.r. 1142/49).

Superficie catastale a cosa serve

A cosa serve la superficie catastale? Partiamo dalla domanda più comune. La superficie catastale può venirci richiesta in sede di dichiarazione della TARI. Acronimo con cui si indica la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Può esserci richiesta in caso di acquisto di una seconda casa e dobbiamo compilare la dichiarazione IMU. O in caso di tassa di successione, quando, a seguito della dipartita del proprietario dell’abitazione o di decisione da parte di quest’ultimo a lasciarla al/la coniuge, ai figli o altre figure, occorre calcolarla.

Superficie catastale cos’è

Cos’è la superficie catastale? Occorre innanzitutto sgomberare il campo da ogni equivoco: la superficie catastale non è una superficie reale. Bensì, si tratta di una superficie fittizia che si ottiene seguendo le indicazioni di legge.

Quest’ultima fa riferimento alle indicazioni disposte dall’Allegato C del D.P.R. n°138/1998, che determina la superficie catastale di un’unità immobiliare a destinazione abitativa di tipo privato. Nonché i complementari posti auto/autorimesse.

Il DPR n.138 del 1998 stabilisce:

  • l’unità di consistenza delle unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria indicate nel quadro generale, di cui all’allegato B, è il metro quadrato di superficie catastale (art.3).
  • i criteri di determinazione di tale superficie sono descritti nell’Allegato C.

Questo tipo di unità viene indicata con la lettera “R” e divisa nei seguenti sottogruppi:

R/1 – Abitazioni in fabbricati residenziali e promiscui.

R/2 – Abitazioni in villino e in villa.

R/3 – Abitazioni tipiche dei luoghi.

R/4 – Posti auto coperti, posti auto scoperti su aree private, locali per rimesse di veicoli

Per quanto concerne i muri, dispone quanto segue:

  • muri interni e muri perimetrali esterni vengono conteggiati per intero fino ad uno spessore massimo di 50 cm
  • muri in comune fino ad uno spessore massimo di 25 cm sono conteggiati al 50%

Per quanto riguarda invece i locali:

  • Non vengono conteggiati i locali che vantano una altezza utile inferiore a 1,50 metri.

Riguardo le scale e le rampe:

  • Esse vengono conteggiate in pianta in maniera indipendente dal numero di piani collegati

Riguardo infine l’arrotondamento

  • si procede al metro quadrato

Superficie catastale come si calcola

Come si calcola la superficie catastale? Gli elementi da tenere in considerazione sono:

a) la superficie dei vani principali e dei vani accessori a servizio diretto di quelli principali quali bagni, ripostigli, ingressi, corridoi e simili.

b) la superficie dei vani accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte.

c) Riguardo cantine e simili, essi sono conteggiati per una misura pari al 50% se comunicanti con i vani della lettera. Mentre del 25% se non comunicanti con essi.

d) la superficie dei balconi, terrazze e simili, di pertinenza esclusiva nella singola unità immobiliare, viene conteggiata al 30 % fino a metri quadrati 25. Mentre del 10% per la quota in eccesso, nel caso in cui non siano comunicanti con i vani della lettera a).

E ancora, del 15 %, fino a 25 mq, e del 5 % per la quota in eccesso se non comunicanti.

e) la superficie dell’area scoperta costituisce pertinenza esclusiva della singola unità immobiliare, computata nella misura del 10% fino alla superficie definita nella lettera a). Mentre solo del 2% per superfici eccedenti detto limite.

f) Ancora, in riferimento a parchi, giardini, corti e simili, che sono pertinenza di immobili del gruppo R/2, si usa lo stesso criterio visto per le aree scoperte. Ma si conteggia solamente la quota in eccesso rispetto a un quinto della superficie catastale indicata alla lettera a).

g) Per quanto concerne vani accessori, invece, a servizio diretto del gruppo R/4: la superficie è conteggiata al 50%. A servizio indiretto di quelli principali rientrano per intero nel conteggio della superficie catastale.

Visura catastale cos’è

Rispetto alla superficie catastale, la visura catastale consente la consultazione degli atti e dei documenti catastali, al fine di determinare:

  • i dati identificativi e reddituali dei beni immobili (terreni e fabbricati)
  • i dati anagrafici delle persone, fisiche o giuridiche, intestatarie dei beni immobili
  • i dati grafici dei terreni (mappa catastale) e delle unità immobiliari urbane (planimetrie)
  • le monografie dei Punti Fiduciali e dei vertici della rete catastale
  • l’elaborato planimetrico (elenco subalterni e rappresentazione grafica)
  • gli atti di aggiornamento catastale

Le informazioni catastali, tranne in caso di consultazione delle planimetrie riservata esclusivamente agli aventi diritto sull’immobile o ai loro delegati, sono pubbliche. Pertanto, l’accesso è consentito a tutti, dietro pagamento dei relativi tributi speciali catastali e rispettando la normativa vigente.

Rendita catastale cos’è

Un’altra differenza in merito alla superficie catastale, va fatta con la rendita catastale. Quest’ultima serve invece per determinare:

  • il valore di un immobile ai fini dell’imposizione diretta e dell’imposta municipale propria (IMU)
  • il valore catastale ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni, delle imposte ipotecaria e catastale.

Il valore erariale di un bene, e la sua redditività in termini erariali per determinare i valori di applicazione di una tassa o di un’imposta.

La rendita catastale, in parole povere, è quindi il valore attribuito, con finalità fiscali, a tutti gli immobili che producono e generano un reddito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *