Antitrust contro Telecom e Fastweb sulla fibra

È stata avviata una istruttoria dall’Antitrust, organismo preposto alla libera competizione, su una sospetta intesa fra Fastweb e Telecom, che potrebbe avere una funzione restrittiva della concorrenza in materia di telecomunicazioni. Il garante si è concentrato, sul dettaglio, sull’azienda comune dal nome Flash Fiber che le due società hanno costituito con lo scopo di renderla un’ausiliaria al servizio delle società madri.

Segnalazioni sono arrivare dalle tre concorrenti principali, quindi Enel, Wind e Vodafone nei mesi compresi fra agosto 2016 e gennaio 2017, dove la decisione di muoversi di Enel è stata decisiva al fine di convincere il Garante di vederci chiaro su questa situazione. Il cuore della presunta violazione va ricercato nella realizzazione di reti in fibra ottica della tipologia Ftth, che lavorano per portare i cavi fino a casa delle persone in 29 delle principali città italiane. L’intesa potrebbe, sulla carta, dare il via allo sviluppo delle infrastrutture innovative che l’Italia chiede da tempo e il progetto annovera anche l’utilizzo della tecnologia Gpon, che può essere impiegata per servire più clienti impiegando un unico cavo di fibra ottica.

Ma l’iniziativa minaccia, al contempo, la concorrenza in merito ai servizi di accesso all’ingrosso sulla rete fissa e per quanto riguarda i servizi al dettaglio di telecomunicazioni, quindi il Garante ha pensato che questo tandem possa penalizzare le società di più contenute dimensioni e proporre tariffe penalizzati alle famiglie e alle imprese che desiderano ottenere un servizio internet dai tratti efficienti.

L’accordo potrebbe, infatti, portare con sé un coordinamento rilevante fra le due società interessate Telecom e Fastweb e ridurre quella che è la competizione dinamica e statica, perché il piano di costruzione della fibra coinvolge, a conti fatti, i due principali operatori che lavorano verticalmente sul mercato delle comunicazioni nel nostro paese. Molte le giustificazioni che sono state esposte dal Garante e ora le due società avranno il giusto tempo per presentare le loro di fronte all’autorità, per comprendere se la manovra può essere portata avanti o bloccata in nome della buona concorrenza in materia di telecomunicazioni in Italia.

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