Il mutuo è un contratto che produce effetti nel tempo.
Il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi sono eventi che vanno a completarsi entro una certa data. La scadenza temporale è rimessa alla libera determinazione delle parti e va definita nel contratto. Di solito varia da 5 a 30 anni, anche se oggi il mercato propone, pur se non in modo diffuso, alcuni mutui che arrivano anche a 40 anni. il lungo periodo può frazionare sempre di più il rimborso del capitale, ma non influisce sulla quota di interessi e conseguentamente sulla rata mutuo casa.
La persona che prende in prestito una somma di denaro si impegna a restituire l’importo ricevuto, con gli interessi, alla persona o all’ente (in genere una banca) che le ha concesso il prestito, secondo le modalità stabilite.
La restituzione di un prestito avviene mediante la costruzione di un piano d’ammortamento che rappresenta il rimborso graduale del denaro avuto in prestito ed è composto da singole rate che vengono versate secondo determinate scadenze stabilite nel contratto.
La rata è definita, quindi, come il pagamento che il mutuatario effettua periodicamente per la restituzione del mutuo secondo cadenze stabilite contrattualmente, che possono essere mensili, trimestrali, semestrali, annuali in funzione della soluzione scelta dal richiedente.
La rata è composta da:
- una quota capitale, cioè una parte dell’importo prestato e
- da una quota interessi (il cui ammontare complessivo dipende dalle condizioni scelte, durata e importo) relativa a una parte degli interessi dovuti alla banca per il mutuo
Al momento della scelta della tipologia di un mutuo risulta fondamentale decidere se avere un mutuo a tasso fisso o un mutuo a tasso variabile, perchè questa scelta influirà sull’importo delle rate che dovremo poi pagare per ammortizzare il nostro debito. Esiste infatti la possibilità di scegliere un mutuo con delle rate variabili o con rate fisse.
Mutuo Tasso fisso
Il mutuo bancario è detto a tasso fisso in quanto, una volta scelto, il tasso non si modifica durante la vita del contratto e, di conseguenza, la rata rimane costante a prescindere dall’andamento del costo del denaro. Il mutuo a tasso fisso prevede, quindi, che una volta stabilito il tasso e sottoscritto il contratto si abbia la sicurezza della rata, che resta invariata per tutta la durata del finanziamento. Con la scelta di un mutuo a tasso fisso, sicuramente il richiedente pagherà una rata più pesante, ma avrà la certezza che più di quello non gli verrà chiesto per tutta la durata del mutuo.
Il mutuo a tasso fisso risulta vantaggioso se, dopo la stipula del contratto, si verifica un generalizzato aumento dei tassi, il contrario se invece i tassi diminuiscono. Visto che oggi i tassi sono bassi, scegliere il tasso fisso è una opzione che in futuro si rivelerà sicuramente vantaggiosa o comunque non troppo sconveniente.
Tuttavia, la certezza della rata va bilanciata con il fatto che il tasso fisso, al momento della conclusione del contratto, si pone su livelli più elevati di quello variabile e quindi comporta, come già detto in precedenza, almeno nelle fasi iniziali dell’operazione, maggiori oneri per interessi. L’importo della rata può però essere mitigato agendo sulla durata del contratto di mutuo. Nella pratica, il tasso fisso si associa a durate più lunghe.
Mutuo Tasso variabile
Il mutuo è detto a tasso variabile quando la misura per il calcolo degli interessi si modifica nel tempo in relazione all’andamento del costo del denaro. Esso è composto da una parte variabile (tasso di interesse variabile o EURIBOR) e da una parte fissa determinata dalla banca cui facciamo riferimento per il mutuo (spread). Ogni mese la rata da pagare viene calcolata in base all’andamento dell’Euribor che tende ad aumentare quando c’è il rischio di inflazione.
Chi richiede il mutuo a tasso variabile si espone al rischio di incrementi della rata in relazione a rincari del costo del denaro. Con il tasso variabile, cioè, si è più certi che il pagamento anno per anno risponda a delle logiche attuali di mercato, in quanto esso si aggiorna periodicamente sulla base del costo del denaro. Per contro, la misura del tasso variabile è inferiore a quella del fisso e, a parità di scadenza e di importo erogato, la rata iniziale risulta, anche in misura significativa, inferiore a quella derivante dall’applicazione di un tasso fisso.
Pertanto, la scelta del tipo di mutuo deve essere attentamente ponderata prima della sua sottoscrizione. Il rischio di variazioni nella misura degli interessi nel tempo può comunque essere mitigato con la riduzione della durata del contratto. Di solito, infatti, il tasso variabile è associato a mutui con scadenze non molto prolungate.
Rata mutuo : come funziona ?
Una formula di restituzione, ad esempio, è quella che prevede di mantenere l’importo della rata costante anche in regime di tasso variabile. Ciò significa che in caso di aumento dei tassi aumenterà il numero delle rate del muto, mentre in caso di diminuzione dei tassi ci saranno meno rate.
L’importo delle rate può essere però anche crescente o decrescente nel tempo. Nel piano d’ammortamento di tipo francese, ad esempio, uno dei più utilizzati e più diffusi, le quote sono crescenti per il capitale e decrescenti per gli interessi. In ragione di ciò inizialmente la rata è composta prevalentemente da interessi, mentre più si avvicina la scadenza, più aumenta la quota capitale rimborsata